Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/259

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dal «tacito abburattato» 253


lissima soddisfazione; guai a voi che date a mangiar l’oro nelle briglie a cavalli stessi, e a’ mendichi poverelli negate un pane; guai a voi, che uomini a’ cani, e cani agli uomini, pe ’l freddo e per la nuditá di quelli logorate anche la seta e la bambagia, e dinegate a carni umane assiderate sol quattro cenci; guai a voi, che non soffrite un motto solo da un altro uomo, e pretendete che da voi debba soffrir bestemmie lo stesso Iddio; guai a voi, che per un’ombra falsa di mondana riputazione faticate gli anni intieri nelle scuole della feritade a studiar arti di ingegnosa morte, e piú tenendo in pregio il titol di scomunicati che di cristiani, avete cuor di entrar in mortal duello, e per la riputazion del cielo avete cuor di far ad un amico leggerissima correzione: guai a voi se fosse predica, non accademico discorso, questo ch’io faccio.

Deh, uditori nobilissimi, non trascuriam per Dio quest’arte sí pregiata, sopra cui tutto il ben esser nostro solo si fonda. Che ci spaventa? Forse la sua malagevolezza? Ben ragione avreste quando io pretendessi, che nell’esser pari a molte e a diverse e malagevoli azioni la esercitassimo. Ma che? non chieggo che noi siamo gran filosofi, gran musici o grandi oratori o gran poeti o gran capitani, onde addur possiamo per iscusa la rozzezza dell’ingegno, la durezza della vena, o ver l’asprezza della voce, o della complessione la debolezza. Chieggo solo, che siam buoni. Niuna cosa è tanto facil quanto l’esser pari alla bontade. Purché noi vogliamo, senza far isforzo di esser pari ad essa, ella a noi farassi pari per se medesima. Non ricordate voi colá in Boezio, ch’ella or s’inalzava con la testa fino al cielo, e or fino alla terra rannicchiavasi, sol per mostrarci, ch’ella si confá con gli uomini d’ogni misura? Udite Seneca, ammirabilmente: Nulli praeclusa est virtus, omnes admittit, omnes invitat, ingenuos, libertinos, servos, reges, et exules. Non eligit domum, nec censum, nudo homine contenta est. Con la virtú, dice lo stesso, facilis ad beatam vitam via. Inite dunque illam bonis auspiciis, ipsisque diis bene iuvantibus.