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40 ludovico zuccolo


o mantenere in essere quella spezie di governo, la quale si averanno proposta per iscopo. Però male accorti sono coloro i quali si credono che le azioni di Tiberio, per esempio, sieno regole infallibili di ragione di stato, poiché la piú parte miravano ad isfogare la libidine, l’avarizia, la crudeltá di sí fiero mostro, il quale fin da fanciullo fango col sangue macerato fu detto, e non ad interesse di stato, quantunque vi potesse anco questo concorrere accidentalmente di quando in quando. «Multa secundum imaginationes (scrisse Aristotele) operantur animalia; alia quidem, quia non habent intellectum, ut bestiae; alla vero quia obruitur aliquando intellecius passione, aut aegritudine, aut somno, ut homines». Hanno i fanciulli dalla nascita e dal temperamento loro certe attitudini ed inclinazioni d’essere crudeli o miti, forti o codardi, liberali od ingordi; e perché «ex similibus operationibus (come pure diceva Aristotele) habitus fiunt, nude operationes qualitate quadam praeditas oportet reddere», se l’educazione non è buona e accurata, si avvezzeranno affatto a governarsi nelle operazioni loro conforme alla propria natura, la quale quando inclini alle rapaine, al sangue, alla crudeltá, diverranno talora peggiori delle fiere e delle vipere. E questo piú facilmente avverrá quando sian prencipi, i quali hanno piú ampia licenza degli altri di peccare e piú occasioni di sfogare le perverse lor voglie. Però, mentre esaminiamo le azioni de’ prencipi, avendo risguardo alla natura e complession loro, alla educazione, agli abiti, alle congiunture de’ tempi e de’ luoghi, ne troveremo la minor parte essere fatte per ragione di stato, quantunque molto tocchino gl’interessi del governo. Aggiungi di piú che il volersi aggiustare, levati anco tutti gl’intoppi o della natura o dell’affetto o della assuetudine, ad operare per a punto conforme a quello che ricerca forma individua di governo. è pensiero da uomo nella accortezza e nella prudenza oltre modo raro ed esquisito, come si può credere che fossero giá Pericle in Atene e Lorenzo de’ Medici in Fiorenza, i quali, vivendo in apparenza da gentiluomini privati, sapevano però tener grado di prencipi, e, mostrando di amar la libertá della patria, avezzavano destramente il popolo ad ubbidire a un solo,