Del governo e della ragion di stato, e particolarmente nel terzo
capo della prima parte, dove volendo diffinirla dice, governo,
arte di governare, e ragion di stato essere l’istesso: conoscerá
per le cose, che mostreremo appartenere alla ragion di stato,
restringersi a meno che non contiene il governo, o arte di
governare. Conciosia cosa che quello mira principalmente al
ben publico, e la ragione di stato piú al bene di coloro, che
sono capi della republica: quello abbraccia tutto il corpo della
republica, e questa si restrigne se non a certi pochi casi particolari. Sí che la ragion di stato o sará membro della politica,
o arte a quella subalternata; e perciò doverassi restringere tra
confini assai piú angusti, che la politica. Il dottissimo libro poi
del mio signor Federico Bonaventura, intitolato Della ragion
di stato e prudenza politica, quasi tutto si consuma in ritrovare
la vera definizione della ragion di stato, e in quali cose fatichi
la prudenza politica, e quale delle sue specie sia quella, che
serve alla ragion di stato: né viene a farci sapere, quali siano
i mezzi, de’ quali ciascuna delle specie delle Republiche si serva,
per conservarsi nello stato, nel quale si ritrova e desidera. Ci
resta adunque e aperto il campo di poter da capo ripigliare
questa materia, e con qualche ordine e metodo insegnarla. Né
sia chi dica, questa essere materia da essere trattata, o da prencipi, o da consegliere o secretano di prencipe, e non da medico o filosofo: perché potrò rispondere, Platone e Aristotele,
i quali piú di tutti si sono in questo affaticati, e non solamente
posti i fondamenti a quest’arte, ma perfettamente fabricatala,
essere stati filosofi; e che io in questa mia etá di settantatré
anni, avendo osservate tante cose e azioni de’ prencipi e republiche, con non poca curiositá, e avendo letto tanti storici
di tante nazioni e linguaggi, e cavatone molti universali da’
particolari, e molti particolari dagli universali, e tanti scrittori
politici, tanto di quelli che commentano i libri politici d’Aristotele, come di quelli che scrivono di politica, formando o prencipe buono, o perfetta republica, o rappresentando il tiranno
e sue astuzie e artifizi per conservar sé e il loro stato, o facendo discorsi politici, e cavando regole, precetti, o massime