Pagina:Politici e moralisti del Seicento, 1930 – BEIC 1898115.djvu/57

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della ragion di stato - i 51


di ragion di stato dagli istorici statisti: poteva ancora in questa materia politica, e saper qualche cosa, e insegnarla; e tanto piú essendo piú di vent’anni, che in questa mia patria, nella famosa scuola Canobiana, io leggo la filosofia attiva, compresa da Aristotele ne’ dieci libri De’ costumi a Nicomaco suo figliuolo, e negli otto libri Politici. E se non è stato giudicato male, che io e leggessi e scrivessi e mandassi alle stampe i libri De ra~ tione instituendae et gubernandae familiae: perché non mi sará lecito scrivere materia, che spesso leggo a’ miei uditori, e ogni dí mi passa per la mente e per le mani? Né l’essere io medico impedisce il poter esercitare l’intelletto in altre materie: poiché veggo essere stati accetti al mondo e agli uomini dotti non solo le mie opere medicinali, ma ancora i commentari sopra il libro d’Ippocrate De aëribus, oquis et locis e sopra le quattordeci sezioni de’ Problemi d’Aristotele giá stampati, (che ora ho finiti sopra tutti, e in breve si pubblicheranno), e Dei nei, che pure non hanno a fare con la medicina.

Altri finalmente mi opporranno che, se universalmente tutte le ragioni di stato cosí buone come ree vorrò insegnare, mi sará necessario mostrar i mezzi, con li quali tutte tre le specie di republiche caminano per conservar sé e le forme del suo governo: che altro non sarebbe se non insegnar al tiranno i modi d’adempir i suoi malvagi pensieri, o a’ pochi potenti le vie di tener bassi e opprimer gli altri cittadini. Ma non si accorgono, che insieme riprenderanno Aristotele, che nel quinto della Politica piú si stende in insegnar le astuzie e modi secreti, che usano i tiranni per conservare il loro modo di dominare, che in qual si voglia altro. Ma ciò fece egli, non per insegnare cattivi precetti, ma piú tosto acciocché i popoli conoscessero quelle machine, che a rovina loro erano fabricate, per poterle sfuggire: come fanno i medici, che scrivendo de’ veneni indrizzano i loro pensieri all’utilitá publica: acciocché, conosciuta la natura loro, gli uomini potessero saper i rimedi, e per preservarsi e per curarsi.