Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/280

Da Wikisource.

6o cate (a) e commesse sì bene, che aqua non vi puote entrare. Sappiate che quelle canne sono grosse più di tre palmi o quattro, e sono lunghe da dieci passi infino in quindici, e tagliansi al nodo, e per lungo, e sono fatte come tegoli, sicché si può bene coprire la casa ; e hallo fatto fare si ordinatamente eh’ egli il fa disfare (i) qualunque otta egli vuole, e fallo sostenere a più di dugento corde di seta ; e sappiate che tre mesi dell’ anno istae in questo palagio lo Gran Cane, cioè , Giugno e Luglio ed Agosto , e questo fa perchè v’ha caldo , e questi tre mesi ìsta fatto questo palagio , gli altri mesi dell’ anno ista disfatto e riposto , e puollo fare e disfare a suo volere , e quando e’ viene a’ vent’ otto dì di Agosto lo Gran Cane si parte di questo palagio , e dirovi la cagione (2). Egli è vero eh7 egli hae una generazione di cavagli bianchi e di giumente bianche come neve , sanza (3) niuno altro colore, e sono in quantità di bene diecimila giumente (4), e lo latte di queste giumente bianche non può bere niuna persona, se non di schiatta imperiale , bene un’ altra generazione di genti chiamata Buat o Oriat (5) , che ne possono bere per grazia di Cinghi lo Gran Cane, che 1 concedette loro per una battaglia che vinsero con lui; e quando queste bestie vanno pascendo, egli è fatto loro tanto onore, che non è si gran barone , che passasse per queste (7>) bestie per non (1) E rifare ( Cod. Pucc. ) (2) Die autem XXVIII. Augusti magnus Kaam de civitate Ciandu discedens ad locum alium profiscicitur , ut diis solenne sacrifidunt immolet, putans ex hoc obtinere ab ipsis, ut ipse , uxores ,fdii, ammalia cuncta, quae possidet conserventur ( Cod. Ricc. Questo squarcio manca nel testo e reca oscurità (3) Sansa nulla macchia ( Cod.Pucc.") (4) lpsa autem die festivitatis equa- rum, lac in copia maxima in vasis honorabilibus preparaiur, et ipse rex manibus propris multum lactis, huc illucq. diffi/ndit prò suorum Deorum honore . Dicunt magi, quod dum lac bibunt ejfusum^etpropter lume sacri/i cium, cuncta quae ad e uni pertinent conservant et augent . Post sacrijicium nephandum , bibit rex de lacte equarum albarum nulloque alteri , illa die permittetur bibere nisi his qui de progenie ejus sunt, et viri illius regionis .... qui dicuntur Oriath. (5) Bouat ( Ram. ) Ovat ( Cod. Pucc. ) Orciac ( C. Magi. II. ) e fa pochi rami di color verdiccio , e lu- ( Targ. Ist. Bot. t. IT. p. 5o8. Macarten.* cido : ha le foglie lunghe e strette . I Ci- Yoy. en Chin. t. IV. p. a53. ) nesi numerano oltre a sessanta specie di («) Vernicate ad oro ( Cod.Pucc. ) La Bambuse , e irnpieganle in più d’ altret- Crusca cita la voce vernicare per inver- tante, guise avendo questa canna il van- niciare, ma ne trae l’esempio dal riposo taggio della leggerezza e della stabilità. del Bqrghino. Serve non solo per fabbricare su terra e (¿>) Passasse per queste bestie il Co di- in acqua, ma per fare ogni specie di mo- ce Pucciano dice fra queste bestie . Per bili : fessa,per tessere pallanchini e bar- quanto molti siano gli esempi del modo chette, per scatole, stucci, carcassi, sec- d’usare il per nel Vocabolario , e nel chic , canali, trombe ec. 1 Cinesi ridu- Cinnonio,non havvene alcuno per usarlo conia in pasta per fame carta,e mangiano nel significato di tra,per quanti si usi diri volentieri i polloni teneri della pianta passare per la città, o per un luogo.