Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/338

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n8 Io piano ; e andò sopra gli suoi nimici. Quando la battaglia si do- vea cominciare , li cavalli dei Tarteri ebbono paura de’ leofanti, e non potendo gli Tarteri ire con loro cavagli, scesono a pie, e andarono contro alla schiera de’ leofanti. La gente del re combattè forte , ma gli Tarteri erano più usati in battaglia e maestri, che non erano la gente del re . Gli Tarteri non attendevano ad altro che a fedire i leofanti. E fedirone tanti, che i leofanti si misono in fuga a correre al bosco . Però fu gran rotta che quegli che gli guidavano non gli potevano tenere . E quando i leofanti entrarono nel bosco, su sù spezzarono e ruppono tutti i castegli. E quando gli Tarteri vidono questo, corsono tutti agli loro cavagli, e salsono a cavallo incontanente , andarono contro agli loro nemici, e combatterono sì forte, che vinsono la battaglia , e presono lo re, e conquistarono tutte le sue terre (ri). io4- DELLA PROVINCIA DE M\E . Sappiate , che quando 1’ uomo ha cavalcate quindici giornate per questo così diverso luogo , l’uomo truova una città, che ha nome Mien molto grande e nobile ; e la gente è idoli, e sono al Gran Cane, e hanno linguaggio per loro(Z>), e in questa città hae una molto ricca casa , che anticamente fu in questa città un molto ricco re , e quando venne a morte, lasciò , che da ogni capo della sua sepoltura si dovesse fare una torre, l’una d'oro, e T altra d’ ariento ; e queste torre sono fatte , coni’ io vi dirò . Cli’ elle sono alte bene dieci passi, e grosse come si conviene a questa altezza ; la torre si è di pietra tutta coperta d’oro di fuori, ed evvi grosso bene un dito , sicché vedendola pare pure d’ oro, e di sopra è tonda, e quel tondo è tutto pieno di campanelle, e sono dorate, che suonano tutte le volle che 1 vento vi percuote. L’ altra è d’ ariento ed è fatta nè più, nè meno che quella d’ oro ; e questo re le fece fare per sua grandezza , e per sua anima, e dicovi che gli è la più bella cosa del mondo a vedere, e di maggiore valuta (c). 11 Gran Cane conquistò (o) Nel testo Riccardiano leggesi più Tibet c dellaCina.E quella,che è in uso ;i estesa della rotazione, e vi si nota che in Ava e nel Pegu chiamasi Boinana o Brag- occasione della battaglia presero da circa mana ed è mista di Cinese ed’ Indiano . duecento defunti, e che da indi in poi il ( Malie - Bruii Geografi Univ. t. IV. p. Gran Cane incominciò ad usarne nei J7*') Suoi eserciti . (c) Come avvertiremo nell’ illustrazio- (¿>) La favella di questa contrada è ne Geografica dell’opera, la città di Mien semplice e monos.illaba come quella del è quella di Pegù . Ciò si ravvisa anche