Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, I.djvu/340

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120 di quella terra. E di cioè non lue maraviglia, perciocchéniuiio Tar- tero non tocca cosa di ninno uomo morto . Egli hanno leonfanti assai, e buoi salvatichi grandi e belli, e di tutte bestie in grande abondanza. Ora abiarno detto di questa provincia, e dirovi d’ un altra che ha nome Gangala . 100. DELLA PROVINCIA DI GANGALA (l). Ghanghala è una provincia verso mezzodi, che negli anni domini mille-dugento-novanta, che io Marco era nella corte del Gran Cane , ancora non 1’ avea conquistata ; ma tuttavia c’ era P oste e sua gente per conquistarla . In questa provincia egli hanno loro linguaggio, (a) e sono pessimi idoli , e sono a confini dell’India ; qui v’hae molti arnesi (2). Li baroni di quella contrada hanno li buoi grandi come leofanti (3) (/>). Egli vivono di carne e di riso, e fanno grande mercatanzia, che gli hanno spigo (cj e (1) Bangala ( Cocl. Rìcc. ) Balganla ( C. Magi. II. ) Ghangalat^Cod. Pucc. ) (2) Erniofi ( Cocl. Pucc. ).(3) Ma non sono si grossi. ( Cod. Pucc. ) (¿7) L'Indiana è una delle favelle le più antiche è più colle dell’universo. La favella antica e classica è la Samscredami- ca ignorala oggidì dal popolo e nota solo agli eruditi . ]1 fondamento dei dialetti moderni è quell’antica favella mescolata con le loquele dei varj conquista- tori dell’ Indio: dividesi l’indiano moderno in dialetti diversi. L’indostanico vien ci cciuto il più puro E’detlo nagari,o deve- nagari nome desunto dai caratteri che usa . Come può vedersi in una bella dissertazione di Guglielmo Jones i detti caratteri vengono delti Magari da Aagara che significa città ; e siccome credono quei popoli che fossero ritrovato d’uno Dio chiamanti Deve« nagarjr . Quell’ alfabeto è usato secondo esso da Chascar e Koten sino al ponte eli Rama o Stretto Taprobanico ( Mcm. Asiat. 1. I. p. 5o{). ) Può leggersi intorno all’argomenlo un’interessante dissertazione del Padre Paolino da S. Bartolommeo: De af/initatcLinguaeZendicae Samscre- dannane, (ti Germanicae ( liom. i 7^8. 4.) (b) Secondo Buffon 1 Bovi dell’ Oriente e particolarmente delle Indie e i nostri suuo valida d’ una medesima specie di quadrupede. Quelli della specie Orientale non chiamansi bovi ma Bissoni , distinti dai nostri dalla gobba che hanno sulla giuba , e dalla lanugine che invece di pelo la cuopre. Narra che alcuni individui che traevano origine da alcuni bovi gibbosi, trasportati dal Madagascar aìl’Isole di Francia che dopo poche gene * razioni la gobba spari . Ciò si avverte iid ammaestramento di coloro che osano per alcune fisiche esteriori differenze che ravvisano nell’ uomo negarne la comune derivazione. Thevenot dice essere in India bovi di sei piedi d’altezza ad anche dei nani. Ne usano gl’indiani come appo noi lassi dei cavalli, e ne hanno la stessa cura . ( Theven.Voy. aux Ind. part. III. p. .55. ) (c) Spigo cioè spiga nardi,pianta odorifera di cui fa menzione ilRicettarioFio- rentino ( Andropogon nardus Linn. ) E quella spiga che serviva fare un prezioso unguento rammentato da Plinio , che non ignorava che la pianta cresce alle rive del Gange, (Misi. nat. lib. XII.e. 12. ) latio confermalo ancora dall’ Acosta, e che comprova l’esattezza (lelPoIo che ilice la piantaBengaleuse:oggidi entra coinè