m meglio,, e conservi tuita la gente a lui sottoposta in tranquilla
pace, e buona volontà, e in tutte le sue terre succeclino tutte le
cose prospere. E tutti rispondono, Iddio lo faccia. E in questo
modo adorano quattro volte. Fatto questo, detto prelato và ad
un’altare, che ivi è riccamente adornato, sopra il qual’è una
tavola rossa, nella qual’è scritto il nome del Gran Can, e vi è
il turribolo con f incenso, e il prelato in vece di tutti incensa
quella tavola e 1 altare con gran riverenza, e allora tutti riveriscono grandemente la detta tavola dell’altare. Il che fatto, tutti
ritornano alli luoghi loro, e allora si presentano i doni, che abbiamo detto. E quando sono fatti i presenti, e che il Gran Signore ha veduto ogni cosa, s’apparecchiano le tavole, e le genti
seggono a tavola al modo, e ordine detto negl’altri capitoli, così
le donne come gli uomini. E quando, hanno mangiato vengono
li musici e buffoni alla corte sollazzando, come di sopra s’è
detto, e si mena alla presenza del Signore un leone, ch’ è tanto
mansueto, che subito si pone a giacer’ alli piedi di quello, e
quando tutto ciò è fatto ogn un và a casa sua 336
C A P. XIII.
Delia quantità degli animali del Gran Can, chefa pigliare
il mese di Dicembre, Gennajo, e Febbrajo, e portare
alla corte.
Mentre il Gran Can dimora nella città del Catajo tre mesi,
cioè, Dicembre, Gennajo e Febbrajo, ne’ quali è il gran freddo,
ha ordinato per lo spazio di quaranta giornate, attorno attorno
il luogo dove egli è, chi; tutte le genti debbano andare a caccia E li Rettori delle terre debbano mandare alla corte tutte
336. A questa festa assisterono pii Ambasciatori di Scìuih Rokh. Cadde
¡1 7.rì del Mese Arabo detto Moharram l’anno i4,y’ Fu anche più solenne per« hè era stato terminato il nuovo palagio Imperiale, < he e quello che esiste
tuttora, e che bruchi come dicemmo disopra. Per riedificarlo vi occorsero diciannovi’ anni. Passata a qiu i tempi la Cina sotto signori di sangue Cinese, era
cambiato il ceremoniale del vestiario y non vestivansi più di bianco 7 anzi lurono avvertiti pii ambasciatori di non portar nulla di bianco, perch era il colore dii bruno dei Calaini (Hist. Gen. deè Voy. t. VII. p. iHii).
uj. Caccia. Questo metodo con molta gente di cir’ ujre vasta campagna,