Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/325

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se5o!, e si diedero al Gran Can, e ogni anno li danno tributo. Il re di questa provincia >0? è molto lussurioso, e ha forse trecento mogli, e ove sa, che vi sia qualche bella donna, subilo la ili venire, e la piglia per moglie. Si truova oro 5o3 in grandissima quantità, e anco molle sorti di spezie ma per esser fra terra, e mollo discosto dal mare, v’ è poca vendita di quelle. Sonovi molti elefanti, e altre sorti di bestie. Vivono di carne, risi, e latte. Non hanno vino d’uve, ma lo fanno di riso 5o5, con molte spezie mescolate. Quelle genti cosi uomini, come donne hanno tutto il corpo dipinto di diverse soni d’animali, e uccelli, periglio, e che a lui successe nel 1290, richiese Cubìai dell’investitura del regno, ma per avere rifiutato di recarsi alla Corte del Can eccitonne lo sdegno. L’Imperatore fu soprapreso da morte mentre faceva poderosissimi apparecchiamenti contro di lui. l’itnur successore di Cublai riconobbe il re del Tunkino coll’onere consueto del tributo. 5ot. Lingua da se. La Bissachere osserva che il Tunkinese essendo foruscito Cinese ne ha conservata la favella. Ma lungamente nemico della patria primitiva, e perciò senza relazioni con essa, ne ha talmente modificata, o alterata la pronunzia che i Cinesi e i Tunkinesi non si comprendono fra loroPuò anche avere iniluito a ciò le relazioni di questi coi popoli della penisola di là dal Gange, non meno che la diversità di cibi e di clima, d’altronde come l’età altera il volto e la costituzione dell’uomo, cosi altera la favella dei popoli (La Bissach. t.II. p-99)• La favella Tunkinese ha le stesse regole grammaticali della Cinese. E monosillaba, e secondo la Bissachere a prima vista ha i difetti d’una favella grossolana, e disadatta a modificare le idee, perchè non ha nè genere, nè numero, nè tempi, nè declinazioni, nè coniugazioni. Ma ingegnosamente con particelle si supplisce a tutti i modi grammaticali delle altre genti (La Bissach. 1. c. p 101). Ed osservammo che ciò avviene anche nella favella Cinese. Usano i Tunkinesi la scrittura Cinese, e Cublai-Can nel fermare la pace con essi oltre esigere i consueti tributi richiese alcuni Tunkinesi abili nell’intelligenza dei Libri Cinesi (Lettr. Edif. t. XVI. p. 268). 5o2. Il re di questa provincia. Sembra dovesse essere o Tchin-king o il suo figlio 7chin - ge - j-ven che come avvertimmo a lui successe nel 1277 (ibid pag. 269). f>o3. Si trova oro. Questo paese ha molte cave cl’oro e d’argento, delle qual è ignota la ricchezza. Nel Lac-tho la rena d’un fiume è carica di pagliuole d’argento: molti fiumi del Tunkino hanno oro di pagliuola. Vi si trova anche oro natio, più puro che in altre parte d’Oriente. Ne è vietata oggidì l’tscavazione pel timore di eccitare l’avidità Europea (La Bissach. t. I. p. 54). 504. Molte sorti di spezie. Quelle della parte montuosa del Tunkino sono \’Areca, il Betel, la Cannella (nella provincia di Xu~than), il pepe in piccolissima quantità, il gengiovo, pochissimi garofani, noci moscade, e il te (La Bissach. t. I. p. 119). 505. Vino di riso (V. Not. 4^7)•