minato Caidu 1009, il quale è della stirpe, e parente prossimo di
Cublai Gran Can. Non è suddito ad alcuno. Questi Tartari.osservano 1 usanza, e modi degli antichi suoi predecessori, e vengono riputati veri Tartari. E questo re col suo popolo non abita
in castelli,, nè fortezze, nè citta, ma sta sempre alla campagna
in pianure e valli, e nelle foreste di quella regione, che sono iu
grandissima moltitudine. Non hanno biade di sorte alcuna, ma
vivono di carne e latte 10,0, e in grandissima pace: perchè il loro
re non procura mai altro ^ al quale tutti obbediscono) se non di
conservarli in pace e unione, che è il proprio carico di re. Hanno moltitudine grande di cavalli, buoi, pecore, ed altri animali. Quivi si trovan’orsi tutti bianchi I0l’, grandi e lunghi la maggior
parte venti palmi. Hanno volpi tutte nere, e molto grandi, e
asini salvatici 1011 in gran copia, e alcuni animali piccoli, chiamati
Piondes che hanno la pelle delicatissima, di’ appresso di noi si
chiamano zibellini 10,3. Item vari, arcolini IOI4, e di quelli, che
si chiamano Sorci di Faraon 1015; e ve 11 è tanta conia, eh è cosa
incredibile, e questi Tartari li sanno pigliar così destramente, e
con tant’arte, eli’ alcuno non può scampar dalle lor mani. E
avanti, che s’ arrivi dove abitano detti Tartari. v’ è una pianura lunga il cammino di quattordici giornate tutta disabitata,
e come uu deserto, e la causa è perchè vi sono mfmite lagune
joog. Caidu (V t. I. p. 211. n. c.).
1010. Vivono di carne e latte. Di tutti questi usi dei Tartari fu discorso nel
libro primo, ove possono vedersi confermate le cose dette dal Polo.
1011 Orsi tutti bianchi (t.i.p.218 n.c.) Questo quadrupede è detto da Pallas
L’rsus Maxtrnus (Yo^dg. App<nd. t. VITI. p. 5.). # Magnitudo adultoruin tantu,
ut pelli» longitudincm, sepiem, et octo saepe pedum aequet#.
1012 Asini Salvatici. (V. n. 212.)
1015. Zibellini [ V. t. I. p. 86. n. a)
J014 Arcohni. Sospetto che siano gli Armellini di cui fu data la descrizione
(T. i- p- 7 3 n. d;
1015 Sorci di Faraon. E molto probabile che il Polo sotto tale denomi nazione
comprendesse collettivamente molte specie di sorci che ha la Siberia, e di cui ha
descritte quattordici varietà il Professor Pallas nell’appendice al viaggio «li Russia.
Se però ha inteso il P lo d’individuarne una specie,sembra esser quella dettu Mus
Sibilla e da^li Aiabi Jerboah, che e della grandezza del sorcio coni un e,ma in Siberia più piccolo che in Arabia (Pali. T- V’III p. ai.). » On trouve le Jarboa, ou rat
t de Ph<i»aon co Fffjpte,dans le.\edjed aiix deux còte’ du (rolphe Persique, dans
le «ieicrt entre Ùmra et llalcb et cn d’aulre» lieux. (Niebuhr Desc. de l’Arab.
pag. 147.)