Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/74

Da Wikisource.

37

mandando sopra di ciò il consiglio de’ savj, iu trovato un punto della scrittura nell Evangelio, che dice così. Se alcuno Cristiano avesse tanta fede quanto è un grano di senapa, porgendo i suor preghi alla Divina Maestà, farìa muover i monti dal suo luogo; del qual punto rallegratosi, non credendo per alcun modo questo essere mai possibile, mandò a chiamare tutti i Cristiani Nestorini, e Iacopiti, che abitavano in Baldach, ch’ erano in gran quantità, e disse loro; è vero tutto quello, che il testo del vostro Evangelio dice ? A cui risposero • è vero. Disse loro il Califa: ecco che s’ egli è vero, qui si proverà la vostra fede. Certamente se tra voi tutti non è almeno uno, il qual sia fedele verso il suo Signore in cosi poco di fede, quant’è un grano di senapa, allora vi riputerò iniqui, reprobi, e infedelissimi. Per il che vi assegno dieci giorni, fra i quali, o che voi per virtù del vostso Dio farete muovere i monti qui astanti, ovvero torrete la legge di Macometto nostro profeta, e sarete salvi, ovvero non volendo, farovvi tutti crudelmente morire. Quando i Cristiani udirono tali parole, sapendo la sua crudel natura, che solo faceva questo per spogliargli delle loro sostanze, dubitarono grandemente della morte; nondimeno confidatosi nel suo Redentore, che gli libereria, si congregarono tutti insieme, ed ebbero fra loro diligente consiglio: ne trovorno rimedio alcuno, se non pregare la Maestà Divina, che gli porgesse l’ajuto della sua misericordia. Per la qual cosa tutti, così piccoli come grandi, giorno e notte prostrati in terra con grandissime lacrime, non attendevano ad altro, che a far orazioni al Signore’ e così perseverando per otto giorni, ad un vescovo di santa vita, fu divinamente rivelalo in sogno, che andassero a trovar un calzolajo, il quale avea solamente un’occhio, il cui nome non sisà) che lui comandasse al monte, che per la divina virtù dovesse moversi. Mandato adunque j»er il calzolajo, narratoli la divina rivelazione, gli rispose die lui non era degno di quest’impresa, perchè i meriti suoi non ricercavano il premio di tanta grazia: non dimeno facendoli di ciò grande istanza i poveri Cristiani, il calzolajo assentì: «■ sappiate, che egli era uomo di buona vita, e di onesta conversazione,puro e fedele verso il nostroSignor’Iddio,frequentando le messe,e i divini offici,attendeva con uri gran fervore alle limosi ne e