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chiuse in casa, o sono talmente ricoperte dalle vesti, che non eccitano più gli dei. Recentemente poi è stata promulgata una legge, sottoscritta da tutti i Celesti, per cui è vietato agli Immortali di congiungersi a donna mortale.

Car. — O perchè s’è fatta questa legge?

Merc. — Perchè... perchè... Devi sapere che Giove s’era pazzamente innamorato d’una fanciulla di Taranto... e perciò, trasformatosi in un bel giovale, gli riuscì di trovarsi con lei... E baciandosela in bocca appassionatamente infinite volte, senza accorgersi che aveva le labbra tinte, ne contrasse una malattia che gli fece perdere i denti. E allora gli Dei, dolenti di vedere così sdentato il loro re, promulgarono quella legge.

Car. — E Giove ora è sempre sdentato?

Merc. — No davvero. Ma siccome egli era tanto pieno d’anni che i denti non gli potevano rinascere, se li è fatti rimettere d’avorio.

Car. — E così chi ci va di mezzo son le donne, che non potranno più gustare gli abbracciamenti d’un dio...

Merc. — ... perciò fu loro permesso di avere quelli dei sacerdoti, che sono i loro sostituti e ministri.

Car. — Se ne impara di nuove tutti i giorni... Ecco perchè piace vivere assai! Ma io ti prego, monta in barca e lasciati condurre là dove Eaco e Minosse ti attendono, per sapere da te qual è la ragione per cui da tre giorni non vien nessuno al Regno dei morti. Così tu ti riposerai (che devi essere stanco!) e discorreremo insieme, mentre io conduco la barca. E facendo così il nostro dovere, darai tempo a Piricalco di bollar tutta questa gente... sì che la faccenda si possa poi sbrigare più presto.

Merc. — Dici bene; ma invece di remare, dovresti