Pagina:Pontano - L'Asino e il Caronte, Carabba, 1918.djvu/84

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l’asino 77

come se avessimo discorso finora del loro prossimo arrivo... Dunque, non far parola di Fermentilla; hai inteso. Anzi, vedi, per farle piacere fin d’ora, portale in dono quell’asino così liscio di pelle e lustro... Ci salirà sopra quando va a qualche festa di nozze nei dintorni, o ai bagni di Pozzuoli... le regalo anche tutti gli arnesi e la gualdrappa... farà crepar d’invidia tutte le ragazze dei dintorni...

Cas. — Oh padrone padrone! col regalo di questo bell’asino voi avrete da lei tanti bei giorni e tante notti Ermafroditiche...

Pont. — Che c’entro io con l’Ermafrodito?

Cas. — C’entra: perchè abbracciandovi stretto sul letto, vi si attorciglierà d’intorno così aderente e così intimamente, che di due diventerete uno... e sarete l’Ermafrodito...

Pont. — Guarda guarda!

Cas. — Ed io vi coronerò il letto di rose e di mirto... e vi ristorerò col liquore profumato che essa ha distillato dal fior d’arancio, il fiore delle spose...

Pont. — Bene bene!... non ti sapevo poeta...

Cas. — Eccoli vicini, i filosofi! Vado loro incontro.


Scena IX.


Il contadino e i filosofi; infine il Pontano.


Fas. — Voi arrivate proprio a tempo, galantuomini!... E il mio buon padrone vi aspettava... Anzi era ansioso di saper qualcosa di voi, che da parecchi giorni non v’eravate lasciati vedere... Ma certo v’han trattenuto gli affari domestici... Il mio padrone invece è stato molto in pensiero, in questi giorni, anche pei cavoli... perchè a toglier loro la ruggine e i bruchi non aveva servito nessun rimedio,