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iv - la malinconia 169



     Che se un altr’uom tu amasti,
50se quel crudel t’obblia,
vieni e m’abbraccia, o misera,
vieni e ritorna mia!
Purché il mio cor ti basti,
noto il tuo cor m’è giá;
55un vel sui dí che furono,
e nostro ancora l’avvenir sará.


     Piú interrogar non voglio,
o afflitta, il tuo mistero.
Forse tu, pur cercandolo,
60non troveresti il vero.
Tedio, amarezza, orgoglio
quel tuo dolor non è.
Di piú non chiedo. I floridi
giorni d’amor rannoderai con me.


     65Vieni in qualch’erma spiaggia
per molto mar remota,
vieni e rimanga agli uomini
la nostra tenda ignota.
Dove nessun viaggia
70scorra la nostra etá:
cara, per due che s’amano
anche il deserto le sue gioie avrá.


     E se un fatal costume
la tua mestizia è resa,
75tu lo sai ben che triboli
han la mia vita offesa!
Non è la gioia il nume
ch’io cerchi d’adorar.
Dato mi sia di piangere,
80bella infelice, al tuo solingo aitar.