urtano i cuori
le rimembranze;
dove nell’estasi 315del desiderio
trema il riverbero
d’antichi amori;
dove si lacrima
sui patri tetti; 320dove piú forte
con Dio ci legano
gli eccelsi affetti
che crea la morte;
dove, cogli aliti 325di primavera,
s’ama, si spera,
si crede ancor.
Verde e pacifica
valle, non io 330verrò sí celere
le tue ridenti
zolle a baciar;
perché lá dormono
troppo recenti 335le meste ceneri
del padre mio,
che né molt’oro,
né glebe dome
da molto armento, 340ma il gran tesoro
d’un casto nome
nel gran momento
seppe lasciar.