Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
237 |
III
LA NOTTE DE’ MORTI
È questa, Erína cara,
la notte dei defunti:
ho visto i miei congiunti
cader dentro la bara,
5come fronde di salice
e fogliette di rosa,
i miei padri, i miei figli e la mia sposa.
Or io mi guardo intorno,
e son come il nocchiero,
10che in nemboso emisfero
domanda un fil di giorno,
e non trova che ténebra
desolata e profonda,
e la livida morte a sommo l’onda.