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XIII

A UN ROSIGNOLO

     Covato nel materno
nido, spuntasti al dí. La molle piuma
ti crebbe al mite april. Modesto e solo
nella selvetta canti,
5fantastico usignuolo,
canti all’alba, alla luna, al mezzogiorno,
or lieto, ora dolente,
se è ver che la natura,
come t’ha dato la canzon d’amore,
10ti desse il cor che sente:
cosí, simile al fiore,
alla notturna luccioletta e al vento,
vita gentil, tu nasci,
e vai cantando. Vai
15via della terra; e forse
nulla comprendi, o sai.
Quanta del nostro seme
parte che pensa e geme,
rosignol fortunato,
20vorrebbe al par di te, cedere al fato!
Vorrebbe, e non l’è dato,
ché ’l pensier l’affatica e il duol la scarna,