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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/80

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74 ii - «dai canti lirici»



     Debil creta, e perché susciti
un lamento contro Dio,
se anzi tempo il dí novissimo
20ti sorgiunge dell’addio?...
Cielo e terra in suo linguaggio
non ti grida e notte e dí:
— Cingi i sandali al viaggio,
la tua casa non è qui? —


     25Tu fra sterpi hai visto un gracile
fiorellin di primavera:
lo prometti a la tua vergine,
e tel toglie la bufera.
Tra le care e note piante
30cantar senti un usignuol,
e dal piombo fulminante
è ferito, e cade al suol!


     Come il raggio, che continuo
parte e riede al suo pianeta,
35tutto parte da un’origine,
riede tutto ad una meta.
Sogna e passa chi l’ebrezza
ha sul volto del piacer;
chi negli occhi ha la tristezza,
40va solingo e trova il ver.


     Soffri e spera! Se i tuoi gemiti
con la speme avrai contati,
per un altro in altra patria
ti verran rimeritati.
45Sono povere e fugaci
le mercedi di quaggiú...
Prega e soffri, attendi e taci:
pensa il cielo alla virtú.