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Pagina:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. I, 1916 – BEIC 1901289.djvu/99

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iv - il poeta e i suoi pensieri 93



     Con voi, fanciulle, i facili
poggi odorosi ascendo
lieto nell’alma, e reduce
ripenso a voi piangendo;
85ma non cosí ch’io tolgavi
in quelle dolci feste
un vezzo da la veste
o un gaio fior dal crin.


     Ben saprò dir le provide
90speranze a la tradita,
che i tenebrosi assalgono
spaventi de la vita:
io mi porrò degli umili
sotto le verdi tende,
95dove piú forte splende
la fede al pellegrin.


     E tu, mia man, le nobili
voci del cor tu scrivi;
del cor che abbraccia i tumuli,
100che vagola coi rivi,
che di sorrisi illumina
le sue mestizie arcane,
che le allegrezze umane
circonda di sospir.


     105Piú che per altri il fervido
tumulto del convito,
a me fia caro un vergine
pane cibar romito:
poi, qual fuggente rondine,
110verso la patria vera,
coll’anima che spera,
recarmi all’avvenir.