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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/112

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V.


Uno dei più valorosi sostenitori americani della tesi esclusio- nistica, Prescott F. Hall, ripete l’origine del movimento nientemeno che da Giorgio Washington, che, scrivendo a Iohn Adams nel 1794, profeticamente osservava non esservi aleuna necessita di incorag- giare il popolamento, rimanendo discutibile se, eccezion fatta per poche categorie di artigiani abili, potesse ritenersi profittevole ad una società l’introduzione di elementi estranei e di difficile assimi- lazione (1).

Si ebbero da allora in poi al riguardo, nella politica federale non meno che nella pubblica opinione, continui cambiamenti di indirizzo. Sotto la presidenza dell’Adams, una residenza di 14 anni fu stabilita come condizione per l’acquisto della cittadinanza; minimo che venne pero quasi subito ridotto a 5. Madison favori l’immigrazione, ma Tefferson giunse al punto di esprimere il voto che un oceano di fiamme separasse l’Europa dall’ America. Quasi contemporaneamente V'Hartford convention proclamava: « la quantita di popolazione esi- stente in questi stati essere ampiamente bastevole a rendere la na- zione, in tempo ragionevole, sufficientemente grande e potente ». Sorgeva intanto e si Sviluppava prodigiosamente, durante la prima meta del secolo, il famoso movimento dei cosi detti « Know- I. S. Woopswortu, sopraintendente della “ All people mission , di Winnipeg, col titolo: Strangers within our gates, or coming Canadians. Dopo un’accurata analisi delle varie correnti che si dirigono verso la colonia, l’A. non nasconde le preoc- cupazioni cui da luogo l’esuberante afflusso di razze inferiori per lo sviluppo etnico e morale della nazione. Accenna all’influenza deprimente che tale concorrenza eser- cita sul tenor di vita operaio, ed alla ingerenza sempre maggiore degli stranieri nella vita politica locale. Invoca concludendo una pit efficace applicazione delle misure restrittive, e provvedimenti rivolti ad accelerare l’assimilazione degli emi-

granli ammessi. Cfr., per un riassunto del libro, Boll. emigr., 1909, n. 19.



  1. (1) Cfr. “ Selection of immigration , in Annals of American Academy of poli- tical and social science, vol. XXIV, 1904, pag. 167 e sege. Di questo bell’ articolo, non meno che del capitolo X della citata Opera dello stesso autore, Immigration (pag. 201 e segg.), mi valgo ampiamente per il presente rapido colpo d’occhio di storia legislativa americana. Un’ esposizione cronologica abbastanza precisa delle varie leggi e delle cause che le produssero troviamo anche nel recente lavoro di C. Satvy, L’immigration aux Etats- Unis et les lois fédérales, Parigi, 1901, p.11 e seg. Sull’immigrazione e leggi relative fu pubblicato ufficialmente a Washington, nel 1904, una buona bibliografia, contenente anche gli elenchi dei documenti governativi e parlamentari e dei principali articoli di periodici.