Vai al contenuto

Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/126

Da Wikisource.

- 126 -


non lo sapesse, è retaggio esclusivo delle stirpi nordiche. Le agevo- lezze e la sicurezza del viaggio, riducendo al minimo le qualità di coraggio avventuroso necessarie agli antichi immigranti per partire alla volta di terre sconosciute e lontane, costituiscono un’inferiorità di più nel confronto di quelli che arrivano presentemente con coloro che forman la popolazione indigena, atavicamente erede degli ardi- menti dei padri.

Ma dove specialmente si manifesta il pernicioso influsso dell’im- migrazione sull’avvenire della razza é negli effetti che essa produce sul quoziente di natalità. Il generale F. A. Walker, soprintendente del 10° ed 11° censimento federale, fu uno dei primi a richiamare su questo punto l’attenzione dei suoi concittadini (1), dimostrando stati- sticamente la diminuzione progressiva nelle nascite che si verifica negli Stati in cui si addensa in maggior copia l’elemento straniero e sostenendo che il freno volontario alla procreazione, prima ignoto alle giovani società d’oltre oceano, entrò a far parte dei costumi americani da quando, coll’intensificarsi d’una concorrenza di tipo inferiore, gli operai locali riconobbero impossibile conciliare la pre- servazione per sé e pei figliuoli d’un tenor di vita elevato coll’esi- stenza d’una numerosa prole. La scienza statistica non può tener conto, aggiunge un altro scrittore, di un fenomeno che sfugge ad ogni espressione numerica: quanti siano i bambini americani che, per causa dell’immigrazione, non sono nati (2). Molto probabilmente dun- que l’afflusso ci stranieri, invece che aumentare la popolazione com- plessiva, non fece che colmare con un materiale demografico di tipo ignobile i vuoti prodotti dal procurato arresto nell’accrescimento nor- male della popolazione indigena (3).

Prescindendo del resto anche dalle conseguenze lontane che pre- para alla nazione l’alterazione lenta, ma sicura e radicale, che si vien compiendo nella sua composizione etnica, non si posson chiuder gli occhi ai fenomeni degenerativi diretti ed immediati, che la larga infu- sione di sangue semi-barbaro produce nell’organismo della società. E’ evidente anzitutto che la forte percentuale di analfabeti delle masse

di nuovo arrivo deve renderle assai poco adatte a partecipare util-



  1. (1) Cfr. Discussions in Economics and Statistics, vol. Il. New York, 1899, pag. 440 e segg. Cfr., nello stesso senso, I. R. Commons, “ Racial composition of the Ame- rican people , in Chautaugquan, vol. 39 (maggio 1904), pag. 217 e sege.
  2. (2) Gc. R. De C. Warn, * The restriction of immigration » in North- American Review, agosto 1904.
  3. (3) Cfr. S. G. Fisner, * Has degradation increased population? , in Popular Science Monthly, vol. 48 (dicembre 1895), pag. 244 e segg.