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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/131

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ingente produzione di ricchezza nei 12 stati dipende dalla maggior quantità di capitale investito in industrie minerarie o manifattrici ; ma è equo altresì riconoscere che allo sviluppo di tali industrie la mano d’opera straniera reca un prezioso, indispensabile sussidio.

L’opinione dominante circa l’influenza men buona che la popo- lazione straniera potrebbe esercitare sulla vita politica del paese conserva forse qualche maggior apparenza di verità. Ma, anche in ciò, convien guardarsi dalle esagerazioni. Una statistica del Labor bureau del Massachusetts dimostra infatti che il 34.7 per cento degli Stranieri ha trascurato di approfittare dei diritti elettorali; e ciò specialmente nei riguardi dei russi, polacchi ed italiani, dei quali il 56,58 e il 62 per cento rispettivamente non fecero alcuna pratica per ottenere i diritti amministrativi e politici.

Benché tutte queste cifre non siano assolute, esse possono pero autorizzarci a concludere sommariamente: 1° che la presente immigrazione, per quanto grande, non eccede il potere di assi- milazione del paese; 2° che la obiectionable class non e quella che popola le prigioni e i ricoveri di mendicità; 3° che l’inferiorità intel- lettuale che si deplora in costoro, nella prima generazione, rispetto ai figli del paese, si trasforma in superiorità vera e propria nella seconda, cosi da dar ottimo affidamento per l'avvenire; 4° che il pericolo politico che si prevede é in buona parte immaginario; 5° che quindi anche l’obiectionable class costituisce un importante fattore nello sviluppo economico e nel potere produttivo del paese, onde la sua ammessione, con opportune cautele, rappresenta un benefizio incontestabile per la prosperità dell’Unione (1).

L’Austin non é solo in questo liberale ordine di idee. In un dili- gente studio statistico, Kate Holladay Klaghorn riprende e svolge con nuovi argomenti la stessa tesi, con riferimento speciale alle masse del lavoro italiano. Essa osserva che tale immigrazione non dipende soltanto dalla miseria che strazia alcune regioni della penisola, ma più assai dalla forte, continua domanda di mano d’opera unskilled che si osserva in America. Le società di costruzioni sopratutto, ora impegnate a fornire le maggiori citta di ferrovie sotterranee, tran- vie, case popolari, mulini, opifici, ecc., accolgono tali stranieri cosi volentieri che, appena arrivati, gli italiani sono subito impiegati, fantoché é ben raro che, nei primi tempi, essi dian motivo a lagnanze

è divengan un carico per l’assistenza pubblica. Cid avviene talvolta



  1. (1) Gfr. “Is the new immigration dangerous to the Country? , in North-Ame- rican review, aprile 1904, pag. 558 e segg.