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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/150

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impulsi dell’intolleranza persecutrice, che, in altri tempi, non curo di pagare colla rovina di fiorenti industrie la cacciata degli Ugo- notti (1).


II.


Dopo la Francia, la Svizzera é forse il paese d’Europa a cui si volgon in maggior copia, benché con intenti ancor meno stabili, le falangi del lavoro trasmigrante. E i più illuminati uomini di stato e di scienza elvetici riconoscono la parte ingente rappresentata, nello sviluppo economico del paese, da questa grande fiumana di preziose forze. Cid nonostante però l'ostilità agli stranieri trova anche qui concordi le due più opposte classi di persone: gli operai, per le solite ragioni di concorrenza; e gli amatori dell’ordine, per le tendenze sovversive che si attribuiscono all’elemento avventizio. Onde due categorie ben distinte di provvedimenti, economici gli uni, polizie- schi gli altri, convergenti in definitiva al risultato di rifiutare allo

straniero il godimento del diritto comune.



  1. (1) L'ultima manifestazione di questo protezionismo si ebbe nella proposta del- l'on, Lebrun (25 febbraio 1910), di render più rigorosa l’applicazione della tassa di soggiorno agli stranieri. L’impressione prodotta in Italia dal preannunciato prov vedimento fu forse esagerata; e il parlare, come si fece, di violazione del trattato di lavoro esistente, ispirato al principio della reciprocità quanto alle leggi sociali, altro non prova se non la ignoranza che domina tra noi rispetto alle condizioni reali dei nostri emigranti. Sta in fatto che gli operai stranieri i quali rimangono oltre un anno nello stesso luogo già pagano regolarmente la tassa di soggiorno; il Lebrun vuole soltanto che abbian a pagarla anche quelli che finora riuscivano a sottrarvisi grazie alle lentezze dell’amministrazione fiscale. La misura non manche- rebbe tuttavia di recare un danno rilevante agli emigranti temporanei veri e propri, che non vengon in Francia se non per pochi mesi, e che sono assai di più di quanti risultino dalle statistiche. Una clausola veramente aggressiva sarebbe poi quella (pure inclusa nella proposta), di considerar come immigranti e costringer a pagar le tasse anche i numerosi operai belgi che varcano ogni giorno il confine per lavorar nelle miniere o nelle fabbriche francesi, ritornando la sera a casa loro. Ad ogni modo l’importanza del progetto è più indiziaria che reale; come fu specialmente sintomatico il favore concorde con cui governo ed assemblea lo accolsero. Tra noi esso forni occasione a dibattiti circa la tendenza proibitiva, che il Conarannt, tra gli altri, criticò vivacemente, mostrando come essa si trovi in stridente contrasto coi pili vitali interessi economici e demografici della Francia. Cfr. “ Protezionismo improvvido francese , in Ragione, 1° marzo 1910. Vero è che non mancarono tra noi quelli che non seppero vedere nel fatto se non un’ottima occasione per invo- care rappresaglie contro gli impiegati stranieri di commercio, di banca, di industria che “invadono il mercato italiano ,!