Vai al contenuto

Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/154

Da Wikisource.

- 154 -


Intenti economici invece si debbono riconoscere alle leggi ed ai decreti 6 maggio 1892, 27 maggio 1893, 8 ottobre 1893 e 26 febbraio 1905, con cui si vieta l’ingresso agli immigranti russi, ove non pre- sentino un biglietto di passaggio per le Americhe acquistato da qual- cuna delle compagnie di navigazione tedesche. Benché simili provve- dimenti rechino a motivazione ufficiale la necessita di preservare la società germanica dai torbidi o degradati elementi provenienti dai domini moscoviti, essi mirano in realtà a risarcire la marina nazio- nale dei danni che le reca il progressivo diminuire dell’emigrazione indigena, assicurandole il trasporto delle turbe di russi che, per ra- gioni geografiche, si trovan costretti ad attraversare l’impero (1).

Anche nel decretare tali arbitrii pero, non risulta che lo speciale interesse dei lavoratori nazionali sia stato preso in considerazione. Sono misure che logicamente si connettono all’indirizzo generale della politica dell’impero, inteso ad appoggiare con ogni mezzo lo sviluppo delle industrie tedesche, alla prosperità delle quali la presenza di un buon numero di stranieri é ritenuto indispensabile, anche contro il tornaconto immediato delle masse operaie. Se anticostituzionali decreti sanciscono vessazioni, prepotenze, soprusi, ciò é unicamente per assicurar l’ordine, per garantire la docilità, per aumentare il rendimento del coefficiente di produzione importato. La lettera e lo spirito delle disposizioni vigenti non autorizzano una interpretazione diversa.

Se tuttavia la legislazione imperiale ancor non s’é scostata, a que- sto riguardo, da considerazioni d’ordine generale, non infrequenti deroghe a tale principio troviamo in provvedimenti locali. Tasse su- gli stranieri esistono in alcuni distretti (Alsazia-Lorena), ed altre più gravi ne furon proposte in Sassonia. Talora i governi dei singoli Stati esclusero da certi lavori pubblici la mano d’opera estera, non sempre tuttavia con successo, come avvenne per le costruzioni ferro- viarie del Baden (2). E la tendenza si accentua per la pressione cre- scente del proletariato organizzato che, anche in Germania, non cessa di inveire contro la concorrenza straniera.

Pur negando in parte tale ostilità, lo Schippel riconosce che pro-

poste protezionistiche a favore dei nazionali trovan, da un po’ di



  1. (1) Cfr. E. A. Goupenweiser, “ Laws regulating the migration of Russians through Germany , in The Quarterly Journal of Economics, maggio 1907.
  2. (2) Cfr. F. Sruzxe, * Die Arbeitereinwanderung in Deutschland » in Journal fiir Landwirtschaft, vol. 51, n. 3.