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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/19

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di fissare i salari minimi, esclude i gialli dai diritti elettorali in quelle industrie in cui essi sarebbero in maggioranza; e la legge della Nuova Zelanda che li priva del beneficio delle pensioni di vecchiaia, largite perfino ai delinguenti comuni, purché, negli ultimi 12 anni, abbian subite meno di 4 condanne (1).

Degno coronamento infine a tante misure ostili, culmina su tutte il Naturalisation act 1904, che rifiuta agli asiatici d’ogni razza l’acqui- sto della cittadinanza, a meno che non |’abbiano precedentemente ottenuta in qualche altra regione dell’impero; e, anche in questo caso, autorizza il governatore generale a negarne loro il riconosci- mento, per semplici considerazioni di pubblica utilita (art. 5, 7) (2).

Cosi si afferma e trionfa il principio della white Australia, a difesa del quale si adducono dai suoi fautori argomenti di varia indole, e specialmente i danni etnici e fisiologici della convivenza e della fusione di due razze tanto diverse, i pericoli militari della pre- senza di un sovrabbondante elemento straniero, e Ja minaccia econo- mica che la concorrenza della mano d’opera inferiore rappresenta per il privilegiato tenor di vita delle classi operaie locali.

Su quest’ultimo ordine di ragioni pero, in cui risiede in realta il solo movente delle draconiane esclusioni, volentieri sorvolano i legi- slatori australiani, i quali preferiscono mettere in evidenza i motivi di alta civilta, di moralita e di patriottismo con cui esse vennero legittimate.

Molto significativa in tal senso é la difesa che dei decreti anti- cinesi fa un uomo di stato che fu tra gli artefici pit convinti ed operosi della legislazione sociale australiana, William Pember Reeves.

Basandosi sulla teoria, per lui assiomatica, del grave danno fatalmente derivante ad una societa dalla convivenza di due razze, una superiore e l’altra inferiore, dal cui connubio non pud nascere se non una stirpe di meticci, affatto inetti ai diritti ed ai doveri del self government, egli si studia dimostrare che i cinesi sono organi- camente incapaci di compiere la funzione politica in una libera de- mocrazia; che la loro industriosita, senza le altre qualita sociali, é una virti molto discutibile; che la scarsa delinquenza, per la quale vengon lodati, non significa nulla, perché un uomo pud esser benis-

simo un cittadino poco desiderabile senza infrangere la legge penale ;



  1. (1) Gfr. A. Mérin, Le socialisme sans doctrines. La question agraire et la question ouvriére en Australie et Nouvelle Zélande. Parigi, 1901, pagg. 114, 127, 136, 140, 144 e segg., 239.
  2. (2) Praticamente, neppure un asiatico riusci ad ottenere la naturalizzazione dopo che and in vigore questa legge, veramente stupefacente.