Vai al contenuto

Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/56

Da Wikisource.

- 56 -


alla enorme prevalenza numerica della popolazione maschile, carat- teristica costante dei gruppi dell’emigrazione temporanea (1).

Per i giapponesi poi le ragioni di non assimilabilita che si voglion desumere da una presunta organica divergenza di abitudini e di ten- denze sembrano, in fatto, ancor meno sostenibili. Un alto funzionario doganale del porto di $. Francisco, che ebbe agio di studiarne, per lunga eSperienza, i caratteri, recava in loro difesa la pit favorevole testimonianza (2). Egli osserva che questi stranieri, provenienti da un paese di clima non molto dissimile, di civilta antica e, nel com- plesso, elevata, si rivelano laboriosi, industriosi, intelligenti, disci- plinati; che, applicando loro le norme generali stabilite dalla legge americana per selezionare la corrente dell’immigrazione di qualsiasi provenienza, pochi di essi cadrebbero nella categoria degh undesra- bles, se si bada alle statistiche del danaro importato, dell’analfa- betismo e del pauperismo (3); che, a differenza degli immigranti latini e slavi contro i quali furono escogitati quei divieti precauzionali, essi rifuggono dall’addensarsi nelle citta e si dedicano ben volontieri alla colonizzazione agricola; che il loro desiderio di istruirsi ed edu- carsi non pud esser posto in dubbio, unanimi essendo in proposito i referti delle autoriti


i. scolastiche locali; che infine l’esempio. di quanti giapponesi qui residenti han saputo assorgere a posizioni sociali ele- vate basta a distruggere qualsiasi prevenzione circa la loro suscetti-


(1) Cfr. AuBert, Américains et Japonais, pag. 193.

(2) Gfr. I. P. IntsH, “ Reasons for encouraging Japanese immigration , in Annals of American Academy of political and social science, XXXIV, 2, pag. 74 e segg.

(3) La media del danaro posseduto al suo arrivo da ciascun immigrante giap- ponese raggiunge dollari 31,09, mentre non é che di dollari 10,96 per gli italiani del mezzogiorno, 26,42 per gli irlandesi, 15,36 per gli israeliti, 11,51 pei polacchi, 26,52 per gli scandinavi, 13,75 per gli sloveni e 14,03 pei magiari. Rispetto alla pubblica assistenza troviamo una proporzione di appena 0,007 assistiti per ogni 100 giapponesi, contro 0,73 °/, per gli italiani del mezzogiorno, 0,52 per gli irlan- desi, 1,42 per gli israeliti, 0,81 pei greci, 0,99 pei tedeschi, 1,04 pei polacchi e 0,3 per gli scandinavi. Quanto all’istruzione non si hanno.che -22 illetterati su 100 giapponesi, mentre se ne contano 54 fra gli italiani meridionali, 24 tra i greci, 68 tra i portoghesi, 36 tra i polacchi, 28 tra gli ebrei, 26 tra i russi e 54 fra i lituani. Vero é che, quando le statistiche del vizio o della delinquenza dimostrano in modo non dubbio la superioritt morale dei giapponesi, si trova verso di impu- tare, per altra via, alla loro presenza, il diffondersi di simili pravi abiti tra i bianchi. “Il numero straordinario di arresti per furto, ubbriachezza e vagabondaggio in S. Fran- cisco, scrive F. H. Cramer, non puo riferirsi ad altra causa se non che i lavoratori bianchi della costa hanno ormai rinunciato alla lotta nell’ineguale conflitto coi loro competitori asiatici ,. Cfr. “ Chinese in the United States , in Buiss, Bryprr and Page Gaston, The new encyclopedia of Social reform. Londra e New York, 1908, vol. I, pag, 193 e segg.