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Pagina:Prato - Il protezionismo operaio - 1910.pdf/57

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bilitaé di adattamento al nuovo ambiente. La vita domestica di tali famiglie, ormai completamente americanizzate, si distingue per una raffinatezza ed un buon gusto singolarissimi. Le loro mogli sono signore della grazia pitt squisita; molti dei figli divengon studenti e laureati nei nostri istituti, e osservano in modo perfetto le conyen- zioni sociali dell’Occidente. Il contributo capitale d’altronde che i gialli, da parecchi anni a questa parte, han recato e recano al pro- gresso mondiale non consente di applicare pit oltre alla loro stirpe una qualsiasi pregiudiziale di inferiorila. Essi han mostrato come si possa, pur non abdicando al meglio di una tradizione secolare, far proprie le conquiste di una civilta diversa, innestandole sul vec- chio tronco in foggie produttive e vitali. Cid basterebbe a scorag giare ogni velleita di ostracismo.

Il problema dell’assorbimento dei gialli, aggiunge un altro com- petente specialista di questioni sociali pratiche (1), non deve consi- derarsi superiore alle forze plasmatrici di cui ha date splendide prove la libera comunita americana. E’ l’isolamento sociale in cui son tenuti che sviluppa i loro vizi e acutizza, pure nel campo della concorrenza economica, i pericoli che nel loro moltiplicarsi si ravvisano. Acco- gliamo lealmente il loro sincero desiderio di fusione, incoraggiamolo per dirigerlo, anziché vituperarlo per respingerlo. In fondo la peggior accusa che si sia saputa formulare contro di loro si riduce a dire che, classe per classe, essi sono pit puliti, pil: laboriosi, piu indu- striosi, pit docili, pi parchi, di modi pil riguardosi dei loro vicini bianchi. Pronunciare lo sfratto sopra una simile motivazione sarebbe il colmo della mala fede. Mentre la soluzione liberale del formidabile problema porge alla civiltaé americana una nuova splendida occasione di dimostrare al mondo la sua potenza trionfale di assimilazione rige- neratrice (2).

Se anche non si voglion accettare alla lettera queste apologie, forse alquanto esagerate in senso opposto per naturale reazione contro i riferiti eccessi ostili, non pud contendersi l’importanza singolaris- sima degli argomenti addotti.

(1) Cfr. T. L. Extor, “ Moral and social interests involved in restricting oriental immigration , in Annals of American Academy cf political and social science, XXXIV, 2, pag. 80 e segg.

(2) Giunge alle stesse conclusioni, nel citato suo studio: The problem of Oriental immigration in the State of Washington, il prof. Gowen dell’Universita di Washington, il quale pone in evidenza le spiccatissime facolla assimilatrici dei gialli e la rapi- dita con cui abbracciano anche le nostre idee e tendenze morali, secondo attestano i maestri, gli educatori, i missionari, tanto delle Hawai che della costa americana.