Pagina:Prose e poesie (Carrer) III.djvu/48

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sì grande malagevolezza, che forse potrebbe sembrare a principio. Primieramente non sono poi tanto rari i casi ne’ quali possiamo con un po’ di bravura, come a dire, spostarci del nostro sito, e far sì che in virtù dell’accortezza del nostro intelletto ci si mostri nel luogo del dritto quello che era rovescio. Oltre a questo, dritto e rovescio sono sempre, come s’è detto sin dalle prime, uno cagione dell’altro, e nella loro stessa discrepanza si fanno scambievolmente da interpreti, chi voglia e sappia interrogarli a dovere. Una valente ricamatrice sa dedurre da una selva di fili bizzarramente accozzati la qualità del ricamo che si spiega nella parte opposta. Ma qui taluno mi avverte avervi ordimenti, come dicesi, a due dritti, e forse questo taluno mi chiede se avvenga lo stesso anche nelle cose morali di cui parliamo. Quanto a me, nulla saprei conoscere che fosse peggiore di ciò; e ricordo solamente l’adagio volgare, che dice uomo da due faccie, a chi vuol dire alcun che di sommamente spregevole e nefando. Oltre che, una di queste due facce la è sempre posticcia, e chi ha buon occhio se ne accorge; e quando anche abbia udito la risposta artifiziale, se ne sta in attenzione della vera, o paragona colla finta risposta il verace silenzio, e ne trae le sue conchiusioni.

Accade bensì alcuna volta che taluno sia per guisa organato da natura, o tanto in esso abbia l’arte potuto, che ivi apparisca la faccia ove do-