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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/104

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XVI.

LE NECROLOGIE.

Tutto ha sua stagione a questo mondo, diceva un paziente coltivatore di patate per amore del prossimo, aspettando gli anni della carestia che facessero salire in pregio la sua derrata. Riferendo il discorso alla letteratura, diremo che se v’ebbe il tempo di sonetti per nozze, per lauree, per prime messe (e quel tempo non è del tutto passato) ora il gusto dominante si è dichiarato in favore delle necrologie. Anche queste sono una specie di produzione sotterranea, e il suo pregio sta in proporzione degli anni più 0 meno disgraziati; sicchè non sarebbe senza molti punti di rassomiglianza il confronto che se ne facesse colle patate.

Chi non scrive ai nostri giorni necrologie, e di chi non si scrivono? È una letteratura si comoda quella delle date e dei nomi! Per altra parte è tanto facile il cattivarsi l’animo de’leggitori con quella mostra di compassione pei trapassati! L’uso, omai fatto generale, ha consacrato alcune frasi, e le ha rese proprietà comune, sicchè non occorre un grande esercizio di penna a trovarsi atti a comporre di tali scritture. Il compianto e le benedizioni di chi sopravvive sono cavicchi da conficcare senza pau-