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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/110

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vigliosa? Penso che debba essere della natura de’ geroglifici, gravidi di tutti que’ sensi che sono loro attribuiti dalla numerosa famiglia degli archeologi. — Nulla di tuttociò; una frase semplice semplicissima, aperta apertissima i difetti del comporre moderno sono il rovescio di quel le virtù che i moderni scrittori presumono di possedere. — E niente altro? — Niente altro. Ma ti prego, di grazia, lasciami continuare nell’applicazione di questa sentenza ad alcun che di particolare; alla poesia, a modo d’esempio, della quale si cercano nuovi tipi, e si va predicando una specie di ricreazione.

Tu ascolti un discorrere continuo di popolarità, egli è a questo termine che vuolsi condurre la moderna poesia. Or bene, hai tu letto nutla di men popolare delle poesie moderne? Che cosa ne può intendere il popolo di quel misticismo, di quelle astrazioni, di quelle sottilità, espresse con parole inintelligibili anche agli studiosi, e ravvolte nelle ambagi di costruzioni intralciatissime? Questa è una popolarità in manichetti e lattughe. Dirai lo stesso della loro semplicità, che in luogo d’esser tale è affettazione che ti ammorba. Dicono di darti naturalezza, e trovi da per tutto uno stento da farti mancare il respiro. Sai che cosa significhi la loro semplicità? Metterti innanzi trivialità delle più goffe, non punto rese tollerabili dagli artifizii dello stile o dell’armonia. Certo le sono co-