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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/112

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volgerti che non ti si mostrino le torri del castello? Arpa che geme dall’alto, fragore di ponte levatoio che si abbassa, bestemmie di sicarii nelle taverne, sono musica che deve averti ristucchi gli orecchi. Pur questa è novità. Conchiudiamo, mio caro: sono difetti dei moderni una semplicità affettatissima, una naturalezza stentatissima, una popolarità da limbicco; e per giunta un vero ch’è strano, un evidente coufuso, un nuovo che mostra in ogni canto i buchi delle tignuole.

Voglio anche, ma così di passaggio, parlarti dello stile e della struttura dei versi. Si piccano quanto allo stile di una proprietà e di una parsimonia senza pari. Proprietà è per essi razzolare nel vecchiume delle biblioteche, a trovarvi vocaboli e costruzioni di ambiguo o recondito significato. Bruniscono qualche informe pezzo di metallo irrugginito, e vogliono che sia preferibile a ciò di più elegante e di più prezioso che seppero produrre i secoli posteriori. Hanno ragione mettono in conto di valore la fatica durata nella pulitura. Chi si pone a leggere le moderne poesie senza da lato il dizionario non potrà intendere che per discrezione. E il dizionario le molte volte non basta; egli ti bisogna aver qualche dimestichezza co’ dialetti, colle lingue romanze, coi modi proverbiali affatto particolari ad un tempo, ad una città che benedetta sia la facilità dell’intendere ciò che si scri-