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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/12

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quella parte di naturale calore che svaporò il nostro animo insieme colle parole.

Egli è con questi gesti succedenti che l’astuto ingannatore confida di raddrizzare un discorso che si accorge essere altrui dispiaciuto, perchè, come si è detto a principio, vi hanno tali gesti, che non solo accrescono o diminuiscono il senso delle parole, ma ben anco lo diversificano totalmente. Ponendo alle volte tranquillamente a confronto il gesto e la parola, li trovi in perfettissima opposizione; e dove la parola prega, il gesto minaccia, o dove questa sospira, quello sghignazza in tal caso assai facile è il tirarne la conclusione, che chi ti sta innanzi è intento a gabbarti. In onta a ciò, questo mal ufficio può essere reso del pari dai gesti anteriori. Molte volte può accadere che l’ipocrita malvagio ti tenti con un gesto prima di dar corso alle parole, a quella guisa che un bravo condottiere d’eserciti manda innanzi alcuni soldatelli a scaramucciare e scoprire il terreno prima di venirne a generale combattimento. Anche in questo caso per altro la dissonanza tra il gesto e la parola ti si farà grandemente sensibile, se vorrai porvi mente.

Egli è da badare oltre a questo alla intera scrie de’ gesti che si vanno manifestando in tutte le varie parti del corpo, c non contentarsi di esaminarne un solo, o quello di sola una parte. Ciascun gesto potrebbe dirsi avere l’espressione di una lettera dell’alfabeto, o se vuolsi di una