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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/123

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da noi si stima contrario all’eccellenza, o atto per lo meno a ritardarne il conseguimento. Fosse il tale vissuto in altro secolo! (La critica del secolo in cui quel tale è vissuto è bella e fatta). Avesse meno ascoltato i consigli di messere N.! (Vorreste voi essere quel messere N. che da va consigli?) Furono i maestri che traviarono dal retto cammino il giovine ingegno. (Poveri que’ maestri!) E via discorrendo.

Confesso candidamente, che dopo avere con qualche pazienza esaminata la vita di molte persone, e paragonati fra loro i risultamenti diversi ai quali pervennero, poste le medesime condizioni, diversi uomini, mi sento molto inclinato a conchiudere che in generale fa ciascheduno quel tanto ch’egli può fare, tolta la morte che, abbattendo appunto in sul meglio della vegetazione molte care e nobili piante, può aprire il campo a qualche ragionevole congettura. Chi volesse, secondo sogliono fare que’ siffatti panegiristi di cui ho parlato finora, mettersi a discorrere colla scorta delle presunzioni, troverebbe molto facilmente di che accordar tutto a tutti. E chi non ha avuto in sua vita circostanze di persone e di cose, di tempi o di luoghi, di fisica o morale natura, dalle quali non sia possibile di dedurre molto arbitrarii risultamenti? E non sarebbe per altra parte pensiero troppo afflittivo l’umana razza, e per poco non dico ingiurioso a chi ne è l’autore, il supporre che alla più par-