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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/137

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più esagerate. Tutto sta nel guadagnarsi l’attenzione, e questa attenzione non si guadagna che per mezzo di ciò ch’è esagerato, o secondo la moda. Sono ben lontano con ciò dal fare l’apologia degli scrittori bugiardi; quando ho detto che si vogliono per certo rispetto compatire, li ho già dichiarati colpevoli; chi non ha colpa non ha bisogno di essere da chicchessia compatito. Dirò anzi in questo proposito agli scrittori, che il cozzare colle prave costumanze del proprio tempo, il riferirsi sempre col pensiero a un tempo migliore, e l’indirizzare quanto si scrive al buono ed al bello immutabili in ogni stagione, anziché a quelli vani e fittizii di uno o di altro secolo, non può essere senza gloria, tarda bensi, e postuma il più delle volte, ma sola degna di essere desiderata, e durevole quanto il mondo una volta che sia raggiunta. A quelli poi fra i lettori, che fossero renitenti ad accordare agli autori i compatimento onde abbiamo parlato, mi permetterò di fare la seguente interrogazione: signori miei, di quelle menzogne onde accagionate il facitore di libri, non sareste per avventura rei voi medesimi nei vostri abituali discorsi? Non contemperate tutto giorno le vostre parole non solo, ma ben anco le idee, secondo il gusto di quello da cui vi preme di essere ascoltati? Ora perchè vorrete negare altrui quel perdono di cui abbisognate voi stessi? Non vi è egli mai accaduto di cominciare un