Vai al contenuto

Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/161

Da Wikisource.

157

le particolarità dei mezzi adoprati, bisogna cambiar discorso, e compiangere l’abuso di molte valide facoltà, rese inette all’acquisto del fine cui si proponevano di ottenere. Nelle arti questi trascorrimenti sono assai più deplorabili che nelle scienze, in quanto che, non potendo nulla aspettarsi le arti dal caso, nessun utile effetto è sperabile da chi s’incammina per via non secura. Nelle scienze bisogna pur sempre procedere per la via dei tentativi e degli esperimenti, avendosi a scongiurare nella natura una Sibilla ritrosa che imbizzarrisce sotto l’opera dell’esorcismo, e affida alle foglie volanti i suoi non mai chiari responsi; nelle arti per lo contrario è la natura stessa che viene a presentarsi volontaria al suo favorito per essere vagheggiata, e gli parla un linguaggio che non gli sarebbe stato possibile d’indovinare prima che avesse goduto di quei mis eriosi colloquii.

Mi fu detto che un letterato italiano, di cui venero, oltrechè l’acutezza dell’ingegno, la rettitudine somma dell’animo, sia per dar fuori uno scritto, col quale presume di dimostrare l’utilità derivata e da derivare alla morale dal nuovo carattere che assunsero tutte indistintamente le moderne letterature Europee. Ne punto atterrito il degno scrittore da ciò che in esse abbonda di smodatamente terribile, ciò stesso pretende abbia a stimarsi concorrere al nobile scopo di quella morale utilità. Prontissimo a confessar-