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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/166

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immaginazione, infiammata da quell’esterno aspetto di ricchezza e di lusso, ti narra mille belle cose della persona e del luogo a cui devi venire.

La prefazione della Lugrezia Borgia è prefazione in parrucca e lattuche, e, dallo stile in fuori, vivace ed effettivo come in tutti gli scritti di V. Hugo, può dirsi che questa volta l’animoso poeta ha interrotto la sua carriera per discendere di cavallo a parlar non so che cosa all’orecchio de’ suoi lettori. Se i lettori gli danno risposta, questa può dirsi opera di creanza, anzichè di critica; si potrebbe anzi dir di coscienza, chi consideri che quanto in essa prefazione è annunziato tocca materie di somma importanza, e vuole che l’arte dello scrittore, drammatico singolarmente, sia considerata nella sua più alta e più degna veduta. Trascrivo tradotti alcuni periodi.

»L’autore di questo dramma sa benissimo quanto grande e seria cosa sia il teatro. Sa che il dramma, a non voler pur uscire dai limiti imparziali dell’arte, ha una missione nazionale, una missione sociale, una missione umana. Quando vede ogni sera un popolo tanto civile ed intelligente stiparsi affoltatamente davanti una tela, ch’egli, povero poeta, deve indi a poco sollevare co’ suoi concetti, si accorge assai bene del nulla ch’egli è nel cospetto di tanta aspettazione e di tanta curiosità. E intende che quando