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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/175

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mo, e per soprappiù l’uomo ingentilito e perfezionato dai varii esempi del bello che tutto di ha per le mani? Com’è egli mai che dove quesť’uomo si trovi il si voglia disconoscere appunto perché letterato? Ad ogni uomo è permesso di esporre nei debiti modi il proprio parere; il letterato deve farsene invece coscienza, di qualunque peso siano le prove che adopera, e per quantunque misurate le frasi. All’uomo che ciancia come vien viene è concesso parlare di tutto e da per tutto; al letterato che pensa prima di scrivere non si dà licenza di discutere se non certe questioni, e in certi luoghi. Non si domanda all’uomo in generale come hai fatto a sapere cotesto, chi t’insegnò cotest’altro; il letterato si censura non del come ne dice, ma di quello intorno cui dice. Può qualunque uomo allegare la propria testimonianza per avvalorare un racconto; al letterato non è permesso citare nè manco autorità irrefragabili, quando vengano queste in sussidio delle sue opinioni. Si arrischi mo il letterato a ragionare, se gli dirà cattedratico; si provi ad autenticare le proprie asserzioni, è un pedante; cammini per filo nel suo discorso, è monotono; si astenga dalle contumelie, è pesante; e così a mano a mano.

Si risponderà da taluni che questo è un toccare gli estremi, e che quand’anche ciò possa esser vero rispetto a molti, non è poi vero rispetto a molti altri che sanno giudicare del