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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/188

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la collocazione, così atte sono a ricettare una maggior copia di notizie, di quello possano coloro a’ quali il distribuirle al debito sito domanda tempo e fatica. Altre sono che ogni cosa letta od udita collocano materialmente a quello che credono il posto ad essa conveniente, secondo alcune generalissime e superficiali categorie, tanto da potersi illudere con un’apparenza d’ordine e di ragionevole distribuzione. Anche a far ciò poco o nessuno studio richiedesi; e quindi anche qui abbiamo un numero di notizie non punto inferiori alle prime, dacchè a raccoglierle ed allogarle non s’è domandato diligenza punto maggiore.

Gli uomini che posseggono quelle due specie di menti che abbiamo testè descritte sono facilmente riconoscibili nelle loro scritture, ne’ loro discorsi, e poco meno che in ogni parte della loro vita. Possono essere distinti con due nomi particolari: quelli cioè che insaccano, e quelli che stivano. A prima giunta potrebbe sembrare che i primi fossero più spregevoli e dannosi, come quelli che non hanno, in quanto dicono e fanno, ordine e regola di sorte; ma considerate attentamente le cose, si troverà essere ancora più dannosi i secondi. Di fatti quelli che insaccano, se non hanno verun merito quanto all’ordine delle loro idee e delle loro cognizioni, non hanno neppure pretensione veruna; laddove i secondi, eguali ai primi nel difetto, sono