Vai al contenuto

Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/189

Da Wikisource.

185

anche ammorbati dall’arroganza che porta con sé la falsa credenza di avere in noi un qualche merito che in fatto poi non abbiamo. Diremo anche di più, che il discorso di questi secondi, essendo condotto giusta una certa apparenza di regolarità, oppone maggiori difficoltà ad essere raddrizzato, in quanto ch’egli conviene liberarci da quella falsa opinione in cui ne può indurre l’apparenza suddetta, prima di metterci con animo riposato a giudicare convenientemente. Sarà senza dubbio più spedito il lavoro di chi abbia davanti i materiali messi là come vien viene, e sciolti da qualunque legame, che non può essere quello di chi abbia prima a scomporre ciò che fu disposto a sproposito, per indi ricomporlo avvertitamente. Se mai a qualcuno de’ miei lettori è toccato di rivedere certe scritture di certi ingegni felici, e mettervi dentro, come suol dirsi, la mano, a renderle tollerabili nel cospetto del pubblico, potrà questo tale farsi mallevadore della verità di quanto s’è fin qui detto.

Non è, pur troppo, difficile l’abbattersi tanto in quelli che insaccano, quanto in quelli che stivano le proprie idee. Chi ci voglia studiare alcun poco, troverà che il discorso dei primi è per lo più rapido, impetuoso, accompagnato da gesti trasmodati e da notabili alterazioni di fisonomia. I secondi all’incontro parlano riposatamente e distribuiscono le loro moveuze secon-