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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/190

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do il bisogno. Girano gli occhi da dritta a sinistra con misura, e quando arriva la parola o il concetto che deve far breccia nel tuo animo te li piantano in fronte coraggiosamente. I primi per verità hanno maggior dose d’ingenuità e di buona fede; ai secondi puoi trovarti seduto da canto più volentieri, in quanto che non hai a temere che ti urtino, ti battano, ti trascinino, com’è probabile che ti tocchi trovandoti in vicinanza de’ primi. Chi volesse un’immagine molto sensibile del fare opposto di questi due generi di persone l’avrebbe, parmi, in ciò, che ascoltando gli uni ti sembra di aprire un libro a caso, e leggerlo a balzi; e all’ascoltare i secondi di leggere non più che l’indice, ove le materie contenute nell’opera sono disposte per ordine d’alfabeto. E chi legge il libro distesamente? È questa la terza specie di menti delle quali vorrei fare un ritratto capace d’indurre la più parte degli uomini ad imitarle.

Sono ben lungi dal presumere che di ogni cosa che ci viene letta od udita si possa fare il debito esame, e quindi disporla secondo è voluto dalla natura di lei e dalle relazioni al nostro particolare. Per altra parte non sono tanto stolto da credere che non giovino alcune generali divisioni, nelle quali abituandosi la vostra mente, possiamo con facilità al ricevere di ogni nuova notizia assegnarle un dato posto nella nostra memoria. Una e l’altra di queste opinioni