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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/197

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dei nostri sentimenti, ci dà luogo a rimanere compensati di molte sciocche o villane risposte. Diogene andava chiedendo l’elemosina alle statue, per avvezzarsi alle repulse che prevedeva gli potessero esser fatte dagli uomini: non è migliore partito il parlare anche con chi non è buo no e gentile? Ogni vostro detto sia tale quale potrebbe essere udito da chi avete in maggior stima; e quando non vi sentiate capaci di una tale conversazione, ritraetevi dalla società di chi può abbattere l’alterezza della vostra anima, o bruttarne il decoro. Cercate il consorzio delle uuvole, degli alberi, delle pareti della vostra camera, di voi stessi. Nel silenzio si ricambiano molte parole e di significato molto maggiore, che non sono quelle ordinariamente delle società clamorose. Nessun dizionario saprebbe dare registrate tali parole; ma chi sa dove e quando sia da adoperarle, non altrove le cerca che nel proprio cuore.

XIII.

VANTAGGI INAVVERTITI DELLA CENSURA.

Molti scrittori si lagnano che non sia ad essi conceduto di stampare quel tanto che loro sdrucciola dalla penna senza modo o misura di sorta. Queste lagnanze sono omai fatte vecchie, e