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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/204

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più armoniosi e vibrati di Virgilio e di Dante. Quindi il Prometeo, la Mascheroniana e la Feroniade, violenta satira contro a’ Francesi; se non che di quest’ultima violenta satira contro ai Francesi (che descrive l’asciugamento delle paludi Pontine), Monti alterò i passi più mordaci in una seconda edizione, attesa l’ammirazione da cui si lasciò vincere per Bonaparte. La debolezza mostrata nella ristampa di quest’opera (che non fu mai stampata, lui vivo) valse al Monti il favore del Direttorio cisalpino, di cui fu nominato segretario. Rifugiatosi a Parigi nel rimutamento delle politiche vicende d’ltalia, e di là riabilitato a tornare in patria da nuove vicende, si dà ad un genere di poesia tutto nuovo per lui, componendo l’ode — Bella Italia, amate sponde (che non ha nulla che fare cogl’inni repubblicani anteriormente stampati), e allora solamente ebbe seggio distinto tra i poeti lirici. Sorto il regno italico, Monti fu eletto a mano a mano professore di eloquenza a Pavia, di belle lettere a Milano, e quindi istoriografo di esso regno. Ma invece di scriver storie ecco ch’ei compone le odi sul Congresso di Udine, celebrando in esse gli alti fatti dell’imperatore (odi che non furono mai più d’una, stampata prima che si parlasse nemmeno di regno italico e d’impero ). Quindi il Bardo della Selva nera, la Visione, la Spada di Federico e le Api panacridi (un po’ d’inesattezza nell’ordine cro-