Vai al contenuto

Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/208

Da Wikisource.
204

bile era in lui il poeta ed il letterato, tanto e più fosse l’uomo. Ma poste queste accuse, ragionevoli, almeno in parte, perchè chiudere gli occhi, sulle straordinarie doti del suo ingegno, e su quelle dell’animo che pur furono molte ed egregie? Perchè spedita la lingua nelle censure, poniamo anche giuste, e in ciò che vi ha in lui di lodevole, ritrosa, e come di chi masticasse l’agresto? Non so che vantaggio possa ritrarre la verità da queste ineguaglianze. Oltre a ciò, che è questo spacciarsi a depositarii della pubblica opinione, e dire così ricisamente: il tale è già caduto in dimenticanza, la fama del tal altro è già sotterrata con lui? È ella forse la opinion pubblica cosa tanto facile ad essere afferrata, o ristretta entro limiti tanto angusti, che ogni giornalista novello, o scrittore di biografie, se ne possa impossessare e comprenderla in due periodi, spesse volte in una semplice frase? A bell’agio, depositarii e banditori della fama, a bell’agio; l’opinion pubblica non è cosa da maneggiarsi sopra pensiero. Quanto viene a proposito l’immagine del ragazzetto che in una sua buca voleva travasar tutto il mare! L’opinione pubblica è un mare, e le vostri menti, non altro che buche, più o meno vaste; dite dunque a quel vostro oceano di pubblica opinione, laghetto di giudizio particolare, e saremo d’accordo; e badate che non si abbia più presto a chiamarlo pozzanghera.