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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/89

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fosse raggio di sole. Hanno cui comandare? Domandate a que’ miseri che sono loro soggetti se sappia di sale il pane di chi obbedisce, o se il calcagno di chi sta sopra prema forte sui dipendenti.

Ma fin qui s’è parlato d’individui: veniamo a discorrere delle generalità. Girate l’occhio per le gallerie. Eccovi i secoli della rustica semplicità; poi quelli del sospetto armato; poi quelli della incipriata galanteria. Pellicce e cappelli con ali diffuse; poi cotte di maglia e bracciali d’acciaio; parrucche quindi e vestimenti trinati. Così delle dame come dei cavalieri. A principio buone massaie, e con certa aria di soggezione contenta; da lato a que’ signorotti dalla ciera sbirresca, fisonomie impaurite e da spiriti dominati dalla necessità de’ chiavistelli; per ultimo, acconciature di capo piramidali, nastri e merletti in buon dato, e collane che spesso concorrono a cagionare caduta di un regno.

E il nostro tempo? Pensate, lettori cari, se sia da prendersela con quanti vivono, e si studiano mandare ai posteri la propria immagine! Tuttavia non sono da ommettere alcune osservazioni molto generali, e per conseguenza da poter esser esposte senza pericolo di far offesa a chicchessia. Voi vedete primieramente la più parte de’ nostri ritratti nuotare in un certo aere, che non ben sapete se sia nuvole o altra cosa. Vorrebbe dir forse che i nostri cervelli divagano anch’essi, qual più qual meno, nell’ipotetico