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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/97

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chiaia. La giovinezza perchè sprovveduta d’idee proprie, e mutabile per natura, volentieri abbraccia i pensieri d’altrui, e se ne informa. Il traduttore giovane non ha da loltare con se stesso, oltre che coll’autore di cui vuol ripetere con altra lingua i concetti; quando l’uomo in cui si radicarono alcuni pensamenti, e che già si è abituato a vedere gli oggetti fisici e intellettuali nella propria maniera, potrebbe paragonarsi ad un soldato che ne venga alle prese col nemico con indosso molto greve armatura. Doppia è la fatica ch’egli deve durare nella battaglia.

I vecchi racquistano molte abitudini dell’infanzia; tolte alcune singolari eccezioni, ritornano ad una specie di mobilità ragazzesca, la quale per altro ha un fondamento di debolezza che va d’ora in ora aumentando, laddove ne’ giovani (parlo dei giovani che sono destinati a diventar uomini) di giorno in giorno i pensieri si vanno quasi dirò costipando, ed acquistando quella saldezza che cagiona l’immutabilità. Mancando ai vecchi la vivacità de’ giovani hanno in cambio tutti gli aiuti dell’esperienza, per guisa che ciò che da questi si fa per benefizio della natura, da quelli si ottiene col soccorso dell’arte. Vi sono due specie di frasi (non tutti i miei lettori vorranno dare a questa parola tutta l’ampiezza del significato che intendo), alcune spontanee, suggerite dalla freschezza e fecondità della mente; altre trovate dallo studio, e che sono