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Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/98

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risultamento delle fatte osservazioni e dell’abitudine presa nel comporre. In una parola il giovane assai di leggieri consente nelle fantasie e nelle passioni del suo autore; il vecchio, dopo averne afferrato l’intenzione, scompone industriosamente il lavoro per indi rifabbricarlo.

C’è una specie di relazione anche in questa parte degli studii con ciò che costumasi ordinariamente nel resto della vita. Giovani e vecchi sono per lo più inclinati al tradurre. I giovani traducono imitando ciò che veggono in altrui, e da cui rimangono più vivamente colpiti; i vecchi ricopiando se stessi, e rifacendo con caricatura le abitudini di un altro tempo, senza punto curarsi delle mutazioni accadute nel mondo. Parte di questa imitazione è il continuo lamentare ch’essi fanno la felicità degli anni passati, vivendo, come dice il Tasso in altro argomento, di memoria vieppiù che di speranza; quantunque un poeta più antice, e de’ più famosi, dice, che la speranza si trova a preferenza ne’ vecchi.

Sarebbe però male gravissimo se mancassero dal detto al fatto queste quasi diremo vive reliquie dei tempi andati; mancherebbe a quei giovani che passano pel cammino della vita colla testa rivolta al cielo, ed usano convenientemente della propria ragione, uno dei punti necessarii al confronto. I libri sono belli e buoni custodi del passato, ma ci sono infinite partico-