78 E poi mandò di subito un messaggio,
A dire a Astolfo, ch’era in Montalbano;
Che, perch’egli era di nobil legnaggio,
Bench’e’ sia Saracino e lui Cristiano,
A tradimento non vuol fargli oltraggio,
O in altro modo; e ch’avea preso Gano,
E impiccherallo, pur che lo consenti:
E disse tutto de’ suoi tradimenti.
79 Il messaggiero a Astolfo se n’andoe,
E disse come ha detto il suo signore,
E tutto il tradimento gli contoe;
Astolfo fece a quel messaggio onore,
E poi Guicciardo e gli altri a sè chiamoe,
E riferì di questo traditore,
E chiese a tutti consiglio e parere,
Quel che si faccia di Gan da Pontiere.
80 E che per se medesmo gli parrebbe,
Che si risponda che lo impicchi presto;
Poi s’accordorno, ch’util non sarebbe,
Che ’l tempo avverso non pativa questo;
Che la sua gente si ribellerebbe,
Quantunque Gan meritassi il capresto:
E ringraziorno il famoso Pagano,
E chiesongli di grazia vivo Gano.
81 Astolfo dette al messo un palafreno,
E disse: Questo tien per amor mio.
Il messaggier ritorna in un baleno,
E raccontò d’Astolfo il suo desio.
Lionfante, uom di gentilezza pieno,
Rispose: Come Astolfo vuol, vogl’io;
E contra suo voler Gan liberava:
Gano a Parigi subito arrancava.29
82 E disse a Carlo il traditor fellone,
Ch’aveva fatta certa sua pensata,
Come ingannar potessi Erminione;
Ma poi era la trappola scoccata,
E come preso fu nel padiglione:
Così la sua tristizia ha covertata,30
Dicendo: Un tradimento facea doppio,
Che insin di qua ne sentivi lo scoppio.31