Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/195

Da Wikisource.
176 il morgante maggiore.

78 E poi mandò di subito un messaggio,
     A dire a Astolfo, ch’era in Montalbano;
     Che, perch’egli era di nobil legnaggio,
     Bench’e’ sia Saracino e lui Cristiano,
     A tradimento non vuol fargli oltraggio,
     O in altro modo; e ch’avea preso Gano,
     E impiccherallo, pur che lo consenti:
     E disse tutto de’ suoi tradimenti.

79 Il messaggiero a Astolfo se n’andoe,
     E disse come ha detto il suo signore,
     E tutto il tradimento gli contoe;
     Astolfo fece a quel messaggio onore,
     E poi Guicciardo e gli altri a sè chiamoe,
     E riferì di questo traditore,
     E chiese a tutti consiglio e parere,
     Quel che si faccia di Gan da Pontiere.

80 E che per se medesmo gli parrebbe,
     Che si risponda che lo impicchi presto;
     Poi s’accordorno, ch’util non sarebbe,
     Che ’l tempo avverso non pativa questo;
     Che la sua gente si ribellerebbe,
     Quantunque Gan meritassi il capresto:
     E ringraziorno il famoso Pagano,
     E chiesongli di grazia vivo Gano.

81 Astolfo dette al messo un palafreno,
     E disse: Questo tien per amor mio.
     Il messaggier ritorna in un baleno,
     E raccontò d’Astolfo il suo desio.
     Lionfante, uom di gentilezza pieno,
     Rispose: Come Astolfo vuol, vogl’io;
     E contra suo voler Gan liberava:
     Gano a Parigi subito arrancava.29

82 E disse a Carlo il traditor fellone,
     Ch’aveva fatta certa sua pensata,
     Come ingannar potessi Erminione;
     Ma poi era la trappola scoccata,
     E come preso fu nel padiglione:
     Così la sua tristizia ha covertata,30
     Dicendo: Un tradimento facea doppio,
     Che insin di qua ne sentivi lo scoppio.31