Pagina:Pulci - Morgante maggiore I.pdf/25

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6 il morgante maggiore.

24 Queste ci fan piuttosto stare a segno14:
     Sonci appariti tre fieri giganti,
     Non so di qual paese, o di qual regno;
     Ma molto son feroci tutti quanti:
     La forza, e ’l malvoler giunt’ allo ’ngegno15
     Sai, che può il tutto; e noi non siam bastanti:
     Questi perturban sì l’orazion nostra,
     Ch’io non so piú che far, s’altri nol mostra.

25 Gli antichi padri nostri nel deserto,
     Se le loro opre sante erano e giuste,
     Del ben servir da Dio n’avean buon merto:
     Nè creder, sol vivessin di locuste:
     Piovea dal ciel la manna, questo è certo;
     Ma qui convien che spesso assaggi e guste
     Sassi, che piovon di sopra quel monte,
     Che gettano Alabastro e Passamonte.

26 E ’l terzo, che è Morgante, assai piú fiero,
     Isveglie e pini, e faggi, e cerri, e gli oppi16,
     E gettagli insin qui, questo è pur vero;
     Non posso far, che d’ira non iscoppi.
     Mentre che parlan così in cimitero17,
     Un sasso par che Rondel quasi sgroppi,
     Che da’ giganti giú venne da alto,
     Tanto ch’e’ prese sotto il tetto un salto.

27 Tirati dentro, cavalier, per Dio,
     Disse l’abate, chè la manna casca.
     Rispose Orlando: Caro abate mio,
     Costui non vuol che ’l mio caval piú pasca;
     Veggo che lo guarrebbe18 del restio;
     Quel sasso par che di buon braccio nasca.
     Rispose il santo padre: Io non t’inganno,
     Credo che il monte un giorno gitteranno.

28 Orlando governar fece Rondello,
     Ed ordinar per sè da colezione:
     Poi disse: Abate, io voglio andare a quello,
     Che dette al mio caval con quel cantone.
     Disse l’abate: Come? car fratello,
     Consiglierotti sanza passione:
     Io ti sconforto, baron, di tal gita,
     Ch’io so che tu vi lascerai la vita.