3 Rinaldo malcontento si ritorna
A Montalban con Ricciardetto insieme.
Ma ’l traditor di Gan, che non soggiorna,
E sempre inganni della mente preme,
Cominciò presto a ritrar fuor le corna:
Perchè Rinaldo non v’era, non teme;
E Carlo l’ha salvato dalla morte,
Ed or cacciare nol sapeva di corte.
4 E cominciò di nuovo a far pensiero
Che Carlo gli credessi al modo antico,
Per distruggere alfin tutto il suo impero;
E Carlo ritornato è già suo amico,
E ciò ch’è bianco, gli pareva nero.
Diceva Gano: Intendi com’io dico;
Se viver non vuoi sempre con vergogna,
Rinaldo al tutto spegner ti bisogna.
5 Carlo diceva: Alla fine io la lodo,
Perchè tu vedi ben quel che m’ha fatto;
Ma non ci veggo ancor la via nè ’l modo,
E molte cose con meco combatto.
Diceva il traditor pien d’ogni frodo:
Io credo satisfarti a questo tratto;
Come scacciato da te me n’androe
A Montalbano, e segreto staroe.
6 E manderotti lettere poi scritte
Che parrà che sien fatte nella Mecche:2
Dirò che le mie gente sieno afflitte,
E che punite omai sien tante pecche;
E molte altre parole a te diritte:
Ch’io vo’ tornare a dir salamalecche,3 Peccavi, Domin, miserere mei
Delle mie colpe e de’ processi rei.
7 Tu mostrerai le lettere palese;
Rinaldo crederà ch’io sia lontano,
E ch’io non torni più ’n questo paese:
Un dì ch’egli esca fuor di Montalbano,
Subito insieme saremo alle prese,
E so ch’io l’uccidrò con la mia mano;
E come morto fia, sai che ’l tuo regno
Sicuro è poi, e tu, imperator degno.