18 Questo è perch’egli uccise Marcovaldo;
Onde il Soldano aveva un negromante,
E che Cristian quel fussi intese saldo,
Che l’avea morto; e fe’ con l’Amostante
La pace, e’ patti il traditor ribaldo
Che fussi preso il buon signor d’Angrante.
La notte tutt’a due fumo legati,
E in un fondo di torre incarcerati.
19 Orlando s’accomanda a Carlo Magno,
A te, Rinaldo, o ver santa corona,
Al suo cognato, all’amico, al compagno,
Prima che così perda la persona:
Vedi che di sudor tutto mi bagno;
Volato son, non come fa chi sprona,
Tanto ch’i’ son, come tu vedi, giunto;
Or tu se’ savio, e ’ntendi il caso appunto.
20 Alla sua vita tanto afflitto e gramo
Non fu Rinaldo quanto a questa volta,
E disse sospirando: Che di’, Namo?
Ch’i’ ho già per dolor la mente stolta.
Quel savio vecchio disse: Noi intendiamo,
S’i’ ho questa imbasciata ben raccolta,
Ch’aiutar ci bisogna Orlando presto;
Or ti dirò com’io farei di questo.
21 Ogni altro aiuto, che lo ’mperadore
Ed Ulivieri, al fin sarebbe vano,
Perchè qui è la forza e ’l grande amore.
Direi che si mandassi a Carlo Mano,
E che ritorni all’usato signore
Per la salute del popol cristiano:
E ciò che tu vorrai contento fia,
E voi n’andiate presto in Pagania.
22 Astolfo sia gonfaloniere eletto,
Chè so che Carlo fia contento a quello,
Per quel c’ha fatto a lui e a Ricciardetto,
Gan sia sbandito all’usato e ribello.
Rinaldo, appena aveva Namo detto,
Che disse: Così posto sia il suggello.
Così da’ paladin fu posto in sodo;
E scrisse un brieve a Carlo in questo modo.